Segue da Storia della Chiesa dal 1777 al 1790
Nel 1804, in seguito alle vicende politiche e militari che videro coinvolto lo stato sabaudo e quasi certamente anche Grana, il paese passò dalla diocesi di Asti a quella di Casale Monferrato e solamente nel 1818 la Chiesa e l’altare maggiore poterono essere consacrati. Bisogna arrivare alla visita pastorale del vescovo Francesco Alciati l’11 settembre 1826 per avere la situazione definitiva della Chiesa Parrocchiale costruita con considerevoli e ammirevoli sforzi sul finire del 1700. Situazione che viene confermata dalle successive visite pastorali nell’agosto 1835 e nell’ottobre 1853, i cui atti risultano essere molto analitici.
In questi si mette in risalto la struttura ad unica navata con quattro cappelle laterali, i cui rispettivi altari risultano similari, realizzati in cotto con ornamenti in stucco, tabernacolo in legno dipinto nei colori giallo e azzurro con fregi in oro. Fu solamente nel 1868 che, su sollecitazione dell'arciprete Marcellino Bonelli, la reggenza parrocchiale decise di procedere, con fondi propri, alla decorazione pittorica delle pareti, della volta e del catino dell'abside, sino ad allora semplicemente intonacate. Artefici dei lavori furono Giuseppe Masoero, per le figure, e Gianni Rossi Morcole, del Canton Ticino, per le quadrature e le intelaiature prospettiche degli affreschi.
Il 21 luglio 1878 fu commissionata al “marmorista” Santo Anfosso di Genova la realizzazione di tabernacolo e trono a colonnette con forma di tortiglione che è giunta integra fino ai giorni nostri. La somma pattuita fu considerevole e ammontò a 1400 Lire, ma fu nel 1894 che per le sempre più esangui casse destinate alla costruzione della Chiesa dell’Assunta si presentò la rilevante spesa di 1500 Lire per la sostituzione del castello delle campane ormai tarlato e pericolante. A seguito di ciò la fabbriceria si trovò indebitata di ben 1100 Lire. Ma i problemi non erano ancora finiti e pochi anni dopo, nel 1897, si rilevò una grossa fessura nella campana maggiore che ne rendeva necessaria la sostituzione.
Cosa che avvenne nel settembre 1899 con una spesa di 1129,23 Lire e nonostante i contributi economici di diverse Confraternite il debito accumulato fu consistente. Si arriva al 1912, quando si affrontò un tema di notevole portata e di conseguente costo: il rifacimento dell’intero pavimento. Venne chiesto anche in quell’occasione il contributo dei parrocchiani e come di consueto la risposta della popolazione fu positiva, così che l’intervento venne ultimato e collaudato il 14 agosto di quell’anno. Fu in quell’occasione, con lo spostamento di tutti i banchi per i lavori al pavimento, che venne chiesto ai singoli proprietari di rifare il proprio banco secondo un modello unico, così come richiesto nelle diverse visite pastorali, ottenendo quel risultato di uniformità vanamente ricercato per oltre un secolo.